Ancora una volta insieme a LP4Y.

La seconda edizione romana di “Together We Art”, la mostra collettivo a sostegno dei progetti dell’associazione LP4Y, è appena terminata.

Invito Together We Art Rome

Stessa location, Palazzo Velli. Stesso obiettivo: donare un futuro ai giovani che vivono in condizioni di estrema povertà. Ma soprattutto stesse incredibili emozioni, quelle che ho vissuto e condiviso con quanti hanno scelto di mettere la propria arte e creatività al servizio di una giusta causa.

Perché l’Arte può andare oltre l’ispirazione e trasformarsi in un’azione concreta, dare forma a percorsi di solidarietà, favorire momenti di riflessione e far uscire dalle zone grigie dell’indifferenza emergenze spesso invisibili agli occhi della nostra società.

Opera di Ennio Tamburi

Durante le giornate di collettivo, sono rimasto molto colpito dalla personale visione del “Sistema dell’Arte” di Roberto Lacarbonara, giornalista e curatore della Galleria di Ennio Tamburi, di cui voglio riportare un passaggio del suo comunicato stampa:

Un modello aperto, includente, generativo, teso verso lo spazio reale, dove le idee sono in grado di nutrire concretamente la vita e lo spirito della collettività.

Questo è il vero spirito che anima la manifestazione “Together We Art Rome”. Un appuntamento che auspico diventi sempre più importante nel panorama romano, grazie all’impegno di tutti gli artisti e persone coinvolte che hanno deciso di unire le proprie energie creative a sostegno dell’associazione. Essere lì con loro anche quest’anno, è stata per me una gioia immensa.

Tra amici

Da qui la scelta di intitolare la foto che ho donato “Being There”: per sottolineare l’importanza di essere sul territorio, a contatto con i bisogni delle persone.

Sogni che finalmente diventano realtà.

I risultati di LP4Y sul campo parlano da soli: in pochi anni sono stati accompagnati verso il mondo del lavoro quasi 6.000 giovani (di cui 82% sono donne tra i 18 e 24 anni), con un impatto su oltre 43.000 persone (ogni giovane porta da mangiare ad altre 8 persone in media).

Foto LP4Y

Sono 132 i professionisti LP4Y impegnati a sostenere questi ragazzi e ragazze. Tra di loro c’è Alexia Guiller, una giovane francese che ho conosciuto durante i giorni della mostra. Parlando, mi ha raccontato la sua storia e la sua coraggiosa decisione, quando aveva appena 26 anni, di lasciare tutto per andare ad aiutare i giovani nei bassifondi di Bombay, vivendo con loro e aiutandoli ad uscire dalla povertà estrema, attraverso il riscatto nel lavoro.

Alexia Guillet (LP4Y)

Mi dice di aver fatto tanti bellissimi incontri, come quello con Almin:

Era molto timida, poi è riuscita ad aprirsi, studiare e trovare un impiego. Perché in fondo questi giovani sono consapevoli che possono fare qualcosa di più grande nella loro vita, basta che vengano aiutati, stimolati.

Alexia Guillet in India

Qui potete vedere la sua intervista in inglese o in francese.

L’importanza di essere parte del Cambiamento.

Oltre a Doris e Lovisa, organizzatrici dell’evento, ho conosciuto Brette Jackson, ex giornalista oggi Communication Officer per LP4Y. Ha lavorato con i rifugiati proprio qui in Italia.

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Nella sua intervista Brette sottolinea quanto sia importante accogliere i giovani svantaggiati per rendere il nostro mondo più coeso, solido e sicuro.

Questa edizione ha visto crescere il numero degli artisti da 34 nel 2022 a 41 quest’anno. Un segnale decisamente positivo, nonostante l’affluenza dei visitatori sia stata al di sotto delle nostre aspettative. Ho chiesto a Brette il suo punto di vista riguardo questo aspetto.

Perché a Parigi e New York questo tipo di raccolta fondi ha più successo di pubblico? Mi ha risposto con la schiettezza tipica degli americani:

Non conosco bene l’Italia, ma sembra ci sia una mentalità insulare su come vengono usati i soldi privati o pubblici per aiutare i senzatetto, i rifugiati.

Secondo Brette è fondamentale continuare a sensibilizzare i giovani nelle scuole sul tema della migrazione, sulla marginalizzazione e su tutti i problemi ad essi correlati, perché facciamo tutti parte dello stesso mondo.

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Cliccate qui per vedere la sua intervista in inglese

Solidarietà chiama solidarietà.

La solidarietà non ha confini, proprio come l’Arte, e questo lo ha capito Janine von Thungen, artista e attivista, direttrice artistico della società BEAWARENOW, che si occupa di violenza di genere.

Janine von Thungen, Artista e Attivista

È stata invitata da LP4Y perché anche lei si occupa di sensibilizzare il mondo dei giovani su un tema tristemente conosciuto, ma spesso taciuto.

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Ha messo a disposizione la sua arte per comunicare questo tema sempre più attuale e delicato nelle scuole, per aumentarne la consapevolezza. Si tratta di arte partecipativa che coinvolge direttamente i giovani nel processo creativo, stimolandoli a divenire coautori e osservatori dell’evoluzione dell’opera medesima (qui vediamo una performance in India).

Foto BeAwareNow – Arte partecipativa in India

Per Together We Art ha realizzato questa statua di donna alta 2 metri e 30, abbondante e profumata, che si può abbracciare.

Foto FFG – Spettacolo BeAwareNow a TogetherWeArt

Potete seguire la sua intervista in italiano

Questo weekend voglio parlare di Umanità in tutte le sue sfumature.

In un delicato momento di crisi e di grande disumanità come quello che stiamo vivendo, il ruolo e l’impegno di organizzazioni come LP4Y diventa ancora più importante, perché fondamentale per salvaguardare l’equilibrio mondiale. Dare lavoro ai giovani svantaggiati con progetti concreti, sensibilizzare la collettività sulla violenza di genere, sono solo alcuni esempi su come si possa ricostruire un mondo nuovo, più equo, etico e sostenibile.

Being there - FRAday LP4Y N° 2

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Se siete interessati alla tematica, potete approfondirla sui miei canali Facebook e Instagram dove ho caricato il tour fotografico dedicato alla mostra “Together We Art” e le immagini relative ad altre interessanti iniziative.

Restiamo Insieme. Oggi è FRAday.

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