La Rinascita dopo la crisi.

Non c’è festività più veloce della Pasqua: arriva e se ne va in una manciata di giorni. Breve ma intensa, è senz’altro il periodo dell’anno che preferisco, perché carica di simboli, rituali e tradizioni che mi toccano da vicino.

La rinascita è uno di questi. Perdere un lavoro, un ruolo, una certa sicurezza mette in crisi chiunque.  C’è chi vive questo duro momento della vita come una sconfitta. Chi, invece, come un’opportunità. È quello che ho fatto io, rinascendo dalle mie ceneri per scoprire cose di me stesso che non avevo mai avuto modo di approfondire prima.

Ritmi, interessi, progetti, incontri. Oggi è tutto completamente n*uovo.

La Pasqua durante l’infanzia.

Ricordo con tenerezza la caccia agli ovetti pasquali colorati, nascosti tra i rami e le radici degli alberi nel grande parco della proprietà di mio nonno.  

Eravamo una famiglia numerosa e quando arrivava la Pasqua ci riunivamo a Platteville, vicino Parigi, con tutti i miei cugini francesi. 

Un piccolo esercito di bambini scalmanati che non aspettava altro che il “Via” degli adulti per darsi battaglia e scovare fino all’ultimo ovetto!  

Una tradizione divertente che ha scandito gli anni più belli e spensierati della mia infanzia, quando tutto aveva un sapore speciale. 

La Resurrezione della gioia.

Al di là della religione che si professa, o se si creda o meno in Dio, ho sempre considerato la Pasqua “una Storia a lieto fine”.

Una storia che riguarda tutti noi e che ci racconta come, alla fine di tutto, avvenga un evento inatteso che porta con sé un messaggio di Speranza nel Futuro. 

Perché qualunque “venerdì nero” stiamo attraversando nella nostra vita, questa festività ci ricorda che nuova luce e nuova gioia sono pronte a sbocciare dentro di noi. Crederci non è solo un atto di fede, ma un atto di coraggio.

La Via Crucis di chi soffre.

Oggi è Venerdì Santo ed è per me un momento di profonda riflessione. I miei ricordi mi portano lontano, al Monastero di Novalesa, dove qualche anno fa ho trascorso la Pasqua insieme a mio padre.

Il falò che durante la veglia illuminava i visi dei monaci in contemplazione sembrava un dipinto del Caravaggio. 

Quelle fiamme che vibravano davanti ai miei occhi divampano ancora nel mio cuore, perché racchiudono il percorso di sofferenza e purificazione di mio fratello gemello Ranieri negli ultimi mesi della sua terribile malattia. 

La sua Via Crucis è stata un viaggio verso una nuova vita. Malgrado infatti l’indicibile dolore, non ha mai smesso di sorridere e di condividere il tempo che gli restava per trasferire agli altri, a noi fratelli, alla sua famiglia, il suo immenso amore per la Vita e per l’Arte.  

È stata la più grande testimonianza di amore mai vista e non posso che inginocchiarmi davanti a così tanta forza.

Questo weekend vorrei celebrare con voi Speranza e Inclusione.

Valori che ho scoperto nei volti, gesti e sorrisi delle persone che ho avuto la fortuna di incontrare durante i miei numerosi viaggi. Se hai voglia di conoscerli, ho preparato un tour fotografico sulla mia  pagina Instagram. 

Buona Pasqua e Buona Rinascita a tutti Voi!