Alla ricerca del “posto delle fragole”.

Quando lavoravo per Saab sono rimasto molto colpito dalla cultura svedese: lo stile e il design minimalista, la natura incontaminata, i magici giochi di luce, l’incantesimo dell’acqua con i suoi fiordi che creano una meravigliosa visione di quiete musicale.

Ogni estate partivo nelle isole dell’arcipelago di Stoccolma e un giorno decisi di andare a Faro, per scoprire il luogo segreto di Ingmar Bergman, un regista che mi ha sempre affascinato per le sue opere di profonda introspezione psicologica. 

Un’isola dove ho amato perdermi per ritrovare quelle parti di me che avevo sotterrato nell’angolo più nascosto del mio cuore.

Ricordo le lunghe passeggiate sulla spiaggia di Norsta Aura, la salsedine tra i capelli e il vento che scuoteva i miei pensieri. 

 

Photo Norsta Aura Google

Ognuno di noi ha un proprio posto delle fragole, reale o immaginario, in cui rifugiarsi per fermare il tempo, meditare e ritrovare un po’ di pace interiore. 

Il mio caro amico pittore Angelo Mosca lo ha trovato a Castel di Ieri, un piccolissimo borgo di 296 abitanti nel Sirente, in Abruzzo.

È qui che voglio portarvi durante questo FRAday.

Pensavo di essere stato invitato a una mostra…

E invece mi sono ritrovato catapultato in un altro mondo, in un luogo di ricerca artistica e interiore dove Angelo ha deciso di mettere le proprie radici e di coltivare la sua idea di arte. 

Quando sono andato a trovarlo a settembre con mia grandissima sorpresa ho scoperto che anche lui come me era stato nell’isola di Faro per compiere il percorso “spirituale” fatto dal regista.

Ma cosa c’entra Castel di Ieri con Faro? 

La risposta me l’ha data in questa video intervista che ho girato durante il weekend trascorso insieme. 

“Faro sta a Bergman come Castel di Ieri sta a Mosca” mi dice Angelo e io capisco perfettamente cosa mi vuole trasmettere con questa sua personale analogia: Castel di Ieri è un delizioso borgo nascosto tra le montagne abruzzesi, immerso nel silenzio della natura, lontano dalle fonti di distrazione e da quel rumore assordante che spesso non ci consente di ascoltare nemmeno la voce dei nostri pensieri.

È un luogo di forte ispirazione dove Angelo non solo dipinge, ma studia, fa le proprie ricerche ed esplora altre forme d’arte, come l’incisione.

In questo suo piccolo e magico posto delle fragole ha sedimentato i suoi pensieri che ha condensato in una mostra ancora in corso chiamata “Sentieri Incisi”, allestita nella torre medioevale del borgo.

Ma la sua visione va oltre: il suo desiderio è far rivivere questo meraviglioso borgo, offrendo residenze ad artisti ed amici, organizzando mostre per attirare gli amanti dell’Arte e per dare nuova linfa e vita al territorio.

Un fine settimana di “pellegrinaggio artistico”.

Quello che ho trascorso con Angelo è stato un fine settimana ricco di sorprese e di incontri inaspettati. Il nostro pellegrinaggio è iniziato scoprendo il suo nuovo studio a Castel di Ieri. 

La seconda tappa è stata la sua casa di famiglia a Chieti, in cui ero stato tantissimi anni fa e che ho riscoperto e vissuto con occhi completamente diversi.

La nostra straordinaria full-immersion artistica si è conclusa, infine, nello studio storico di Angelo ad Ortona che attualmente ospita una mostra collettiva molto interessante, dal titolo ESODO.

In questo viaggio di ricerca e introspezione tra un luogo e l’altro, ho capito quanto sia importante per un artista avere un proprio rifugio dove ritornare, ritrovare le proprie origini, rispolverare i propri ricordi ed accogliere vecchi e nuovi amici.

Questa è la casa di famiglia di Angelo a Chieti: un luogo della memoria abitato di storie, affetti, oggetti familiari, opere collezionate nel tempo e tantissimi incredibili oggetti di design.

È qui che abbiamo deciso di sostare prima di rimetterci in cammino di nuovo.

Un’intera notte seduti su poltrone vintage a chiacchierare davanti a un suo grande dipinto del periodo londinese, ascoltando musica, bevendo Montepulciano d’Abruzzo di ottima annata, fumando sigari cubani e dando sfogo a tutti i nostri pensieri.

Mi sono ritrovato in una vera famiglia allargata. 

Dopo una lunghissima notte popolata di immagini, ricordi e riflessioni sulla vita, ci siamo avviati verso il mare, e più precisamente ad Ortona, dove Angelo ha il suo studio storico. 

Photo da studio a Ortona

Per raggiungerlo ci siamo addentrati in una stradina del centro.

Lo studio è all’interno di un caratteristico appartamento su tre piani completamente ristrutturato, in cui è in corso la mostra collettiva ESODO, con ben 75 opere esposte, che Angelo mi presenta mentre visitiamo lo studio.

Se siete interessati, potete fare il video tour amatoriale della mostra che ho preparato per voi, cliccando questo link.

Quella organizzata da Angelo non è una semplice mostra collettiva, ma la condivisione di un progetto di più ampio respiro, un invito rivolto a tutti gli artisti con cui negli anni ha tessuto rapporti artistici e di amicizia, a intraprendere insieme un nuovo viaggio.

Come appunto scrive lo storico dell’arte e artista Alberto Mugnaini:

Il nostro attuale incontro nello studio di Angelo Mosca a Ortona è l’ultima tappa di un viaggio in continuo svolgimento e nello stesso tempo una riflessione sulle modalità, le caratteristiche e le spinte emotive che la contraddistinguono.

Il testo integrale di Alberto Magnaini viene commentato in questo video.

Angelo mi fa da guida per tutta la mostra, confermandomi che il richiamo artistico è stato un grande successo: molti giovani artisti, infatti, continuano ad inviare le loro opere, portando le loro storie, vite e ricerche in una nuova patria che li accoglie a braccia aperte come si fa in una grande famiglia allargata.

 

Qui trovate la seconda parte del video tour con una spiegazione fatta da Angelo sulla mostra.

Questo weekend viaggiamo insieme nell’arte.

Da Castel di Ieri a Chieti fino ad Ortona, vorrei condividere con voi il mio piccolo esodo compiuto avendo accanto un compagno di viaggio molto speciale, che mi ha aperto gli occhi e mostrato un territorio ricco di fermento artistico.

Perché come afferma Mugnaini citando il filosofo francese Blanchot “È di fronte all’altro, nello stupore, nell’infinito, nella crisi, che risiede la vera essenza di un viaggio”.

Se volete incamminarvi con me in questa nuova esperienza, potete visitare i miei canali Facebook e Instagram dove ho caricato il mio tour fotografico e video.

Rimettetevi in viaggio nell’arte. Oggi è FRAday!

Photo FFG