Testa francese, Cuore Italiano.

Quest’anno le emozioni mi hanno riportato un po’ indietro nel tempo, in un’isola che ho sempre amato non solo per la sua natura incontaminata, ma soprattutto per la sua doppia cultura, italo-francese.  

Ricordo con nitidezza la prima volta che sbarcai in moto in Corsica insieme a un mio caro amico. Sono ormai passati tantissimi anni da quell’incredibile viaggio, ma riesco a sentire ancora quell’inconfondibile profumo di odori selvaggi del maquis che penetrava fin sotto la visiera del casco.

Un viaggio di chilometri e chilometri, fatto di curve e vertigini, panorami mozzafiato, risate all’alba e al tramonto, scorci meravigliosi, spiagge caraibiche. 

È per questo che ho deciso di tornare in Corsica. Non per rivivere quell’esperienza, ma per farne una completamente diversa.

Yes of CORSE. 

Alla scoperta del lato selvaggio della Corsica. 

Non amo mai ritornare negli stessi posti quando viaggio, ma se c’è uno dove sicuramente ritornerei, magari per un tour fotografico professionale, questo è senza ombra di dubbio la Riserva Naturale di Scandola. 

Un luogo unico, che ho attraversato e scoperto attraverso tutti i miei sensi: immergendomi nelle sue acque verde smeraldo, toccando il cielo dalle sue alte vette, gustando la sua bellezza incontaminata, ammirando le sue incredibili sculture di roccia rossa e ascoltando le emozionanti storie di chi, in questo meraviglioso angolo di paradiso, ci vive da sempre.

Come mi ha raccontato Frederic, il giovane proprietario dell’Hotel Bella Vista dove ho soggiornato per un’intera settimana:

Il secondo nome della Corsica è l’isola della bellezza. È un turismo molto vicino alla natura, abbiamo le piscine naturali, il mare, le montagne, i boschi… sott’acqua vediamo quello che vediamo fuori.

Per vedere l’intervista integrale (in lingua francese) che ho caricato su YouTube, clicca qui. 

Un museo naturale a cielo aperto. 

La Riserva di Scandola è un posto magico che ha suscitato dentro di me le stesse potenti emozioni di Uluru in Australia. In questo spettacolare luogo incontaminato si manifesta tutta la forza, grandiosità e bellezza della Natura.

La riserva è un antico cratere crollato in mare dove si possono ammirare formazioni geologiche uniche, tipiche dei sistemi vulcanici. Un vero e proprio Museo geologico a cielo aperto, con rocce vulcaniche rosse dell’antica caldera che si ergono a picco sul blu come gigantesche opere d’arte naturali, creando uno scenario mozzafiato.

Tale area marina protetta, patrimonio UNESCO, è visitabile solo via mare e rispettata come un vero luogo sacro: non ci si può fermare, non ci si può pescare né è possibile farci il bagno.

Sembra un’Atlantide riemersa dalle acque con scogliere rosse di quasi 1 km di altezza che toccano il cielo, la parte emersa di un importante complesso vulcanico di quasi 700 km². Pensate che sono 900 ettari sulla terraferma e 1000 ettari in mare! Un’esperienza incredibile, da “viaggiatori visionari”, che mi ha profondamente colpito e stordito per la sua struggente bellezza. Quei capolavori della natura rimarranno scolpiti in me per sempre.

L’isola perfetta per tutti i sea lovers. 

Non sono il classico tipo da spiaggia, non amo trascorrere ore e ore sotto il sole, ma c’è una cosa che adoro in assoluto ed è il mare in tutte le sue incantevoli sfumature. È per questo che ho scelto la Corsica: per rinfrescarmi le idee dopo un anno un po’ complesso e per rigenerarmi prima di rituffarmi a capofitto in nuovi impegni e progetti entusiasmanti.

Chi l’ha detto che per trovare spiagge paradisiache, baie da sogno, fondali trasparenti, tramonti instagrammabili bisogna andare dall’altra parte del mondo? In poco meno di tre ore di traghetto, io sono partito da Livorno, vi assicuro che realizzerete ogni vostro desiderio!

Ciò che rende speciale, infatti, il mare della Corsica è la sua straordinaria biodiversità costiera: si passa dal mare roccioso del Nordovest con i suoi ciottoli colorati e la sua acqua blu e verde smeraldo alla sabbia bianca del Sud con il suo mare cristallino e “caraibico”, e questo a soli pochi centinaia di km di distanza l’uno dall’altro. 

La spiaggia che mi è piaciuta di più è senz’altro Bussaghia, vicino a Porto Ota, tra Scandola e le Calanche di Piana: una spiaggia di ciottoli (vedi video), un mare trasparentissimo che passa dal blu al rosso durante il tramonto, e pochissima gente.

Da nuotatore amo le spiagge dove il mare diventa subito profondo, ma per chi desidera affondare i propri piedi in acque caraibiche senza squali all’orizzonte, camminare per chilometri in una gigante piscina naturale dove rilassarsi, conversare e scattarsi selfie, al Sud consiglio le famose spiagge di Palombaggia e Rondinara, anche se la mia preferita è Le Petit Sperone vicino a Bonifacio dove c’è il perfetto mix tra spiaggia caraibica e roccia.

Una cucina semplice, genuina e di carattere. 

La cucina corsa racchiude tutti i sapori più autentici di un’isola che non è solo mare, ma soprattutto montagne. Quindi non correrete mai il rischio di mangiare sempre le stesse cose per un’intera settimana, ma potrete assaporare tante specialità diverse, accompagnate da ottimi vini bianchi e rossi: salumi locali, formaggi, castagne, pesce, frutti di mare, carne, perché i corsi prima di essere pescatori, sono pastori.

Nel mio viaggio enogastronomico ho avuto il piacere di conoscere e intervistare la proprietaria del Ristorante “Le Maquis” a Porto Ota, Andrée, una donna forte, semplice e autentica come i piatti della sua cucina:

Cominciamo dall’agnello ma c’è anche il cinghiale, il pesce, le orate, le mostelle e i barracuda, i salumi, il tagliere di formaggi… ci sono poi dei vini molto interessanti con vitigno Nelluccio, ma anche il Vermentino visto che siamo a due passi dalla Sardegna.

La cosa che mi ha stupito è l’uso molto frequente di erbe spontanee locali, come l’origano, la maggiorana, la menta e la verbena. Una cucina che si fa notare dai suoi colori e odori.

Per vedere la sua intervista integrale (in lingua francese) che ho caricato su YouTube, clicca qui.  

La fierezza di essere Corsi.

Appassionato, indipendente, forte, coraggioso, libero, schietto, tenace, deciso, ma anche unito, accogliente, generoso e solidale. Sono tanti gli attributi spesso associati al Popolo Corso, ma quello che più di tutti riesce ad esprimere il suo carattere identitario è l’essere un popolo fiero. Fiero della propria Isola. Fiero della propria Storia. Fiero della propria Tradizione.

Una fierezza che va ben oltre il semplice concetto di orgoglio e che lega ogni membro della sua comunità. Questo sentimento l’ho visto brillare negli occhi di Andrée, la proprietaria del Maquis e nel volto sorridente di Frederic quando mi ha spiegato cosa volesse dire per lui essere corso: 

La Corsica è più di un’isola, è uno stato d’animo, siamo corsi e abbiamo questo rispetto per la Corsica, abbiamo questo amore per la Corsica in noi, abbiamo uno spirito un po’ chiuso ma un cuore molto grande, possiamo sembrare un po’ burberi all’inizio, ma poi ci piacciono le persone. Sono 3 le parole che raccontano meglio la Corsica: Resistenza, Libertà e Solidarietà.

Per vedere tutta l’intervista clicca qui

Questo weekend facciamo un giro in Corsica. 

La Corsica non ha nulla da invidiare alle più belle località di vacanze in Italia e nel mondo: mare cristallino, enogastronomia locale, montagne e laghi mozzafiato, storia e cultura. E tanto, tanto verde intorno.

Se ancora non avete prenotato le vostre vacanze o siete già in ferie, vi consiglio di farci un pensiero perché oltre ad essere un’isola molto bella e interessante, è anche accessibile ed accogliente!

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Pronti a salpare per un nuovo FRAday?

Yes of Corse!

Porto OTA (Photo FFG)