Ripartire dalle origini, tornando a Firenze.

Se c’è una città che più di tutte le altre incarna l’idea della mia rinascita professionale, questa è senz’altro Firenze. Culla del Rinascimento italiano, ma anche luogo degli ardori giovanili di mio padre che spesso mi parlava del suo profondo legame con la città e del suo forte desiderio di ritornarci per rivivere quei tumultuosi ricordi così lontani.

Nonostante sia stato a Firenze moltissime volte negli ultimi anni, in occasione di eventi stampa e incontri istituzionali, rimetterci piede questa volta è stato completamente diverso. Da “D’Artagnan della comunicazione”, come spesso mi hanno dipinto alcuni media del settore, mi sono sentito, perdonatemi l’appellativo forse troppo altosonante e presuntuoso, un po’ come Francesco il Magnifico.

Un comunicatore sensibile alle arti, alle tecnologie e alla cultura del suo tempo, pronto a narrare le sue nuove “gesta ed esperienze di comunicazione” ai microfoni di una giovane emittente fiorentina.

Dalle Cupole alle lande deserte di Osmannoro.

Raggiungere gli studi di registrazione a Osmannoro partendo a piedi dalla meravigliosa Piazza del Duomo dove ero comodamente alloggiato, a dire il vero è stata un’incredibile, ma soprattutto estenuante, avventura. 

Non disponendo né di una citycar elettrica né di una più sostenibile carrozza, ho quindi scelto di optare per i comuni mezzi di trasporto pubblici locali, senza però immaginare tutto quello a cui sarei andato incontro. 

Se avessi saputo, infatti, che per percorrere una distanza di 14 km senza traffico ci avrei messo più o meno un’ora e mezza a tratta, cambi di autobus, camminate estenuanti sotto la pioggia e nemmeno un’anima a cui chiedere indicazioni, credetemi, avrei certamente usato un taxi o un car sharing!

Il mio approdo a Radio StoryTime.

Arrivare a destinazione e giusto in tempo per l’intervista, dopo il rocambolesco viaggio appena descritto, è stato un miracolo.

Sono stato accolto da uno staff molto giovale e professionale che, con l’inconfondibile garbo fiorentino, si è messo subito all’opera per dare voce alla mia personale storia ed evoluzione professionale all’interno del suo innovativo format dedicato ai nuovi progetti imprenditoriali e alle nuove figure emergenti nel mercato del lavoro.

Rimettermi dietro la telecamera, pur avendo fatto forse oltre 500 interviste in tutti questi anni, è stato sì un’emozione ma al tempo stesso anche un banco di prova. Raccontare la mia storia e non più quella degli altri, è tutta un’altra cosa! Mi sono sentito come un ragazzino alle prime armi.

Fortunatamente, appena la piccola spia rossa si è accesa, il mio imbarazzo iniziale è scomparso, lasciando spazio al mio desiderio di raccontarmi.

Piacere, mi chiamo Francesco e sono un experience teller.

Spiegare chi sono e di cosa si occupa un experience teller è un po’ la stessa cosa, dato che questa nuova professione l’ho cucita addosso a me e al mio personale bagaglio di esperienze, passioni e interessi trasversali, proprio come si fa con un abito sartoriale.

Una figura che non va confusa con quella dello storyteller, ma che per approccio si avvicina molto di più a quella di un moderno narratore di esperienze di brand, in grado di intercettare l’interesse del proprio pubblico e di dare voce, corpo e anima a una narrazione in grado di coinvolgere e di creare link emotivi. Da questo preciso posizionamento e mission è nata la mia nuova identità professionale.

Un sito web che va oltre il concetto di sito.

Quando ho iniziato a lavorare sul mio progetto insieme al mio piccolo e incredibile staff di collaboratori, ho sin da subito manifestato la necessità che non fosse concepito come un semplice sito web vetrina, ossia progettato per dare visibilità alla mia immagine professionale, ma che creasse relazione e legami anche al di fuori della rete.

È così che è nato experienceteller.it: un grande contenitore narrativo e relazionale dove confluiscono tutte le mie esperienze, attività di comunicazione, interessi e passioni, messe in condivisione della mia Community attraverso le principali piattaforme social.

Non chiamatelo blog, FRAday è tutta un’altra storia.

Cuore pulsante del mio sito web è senza ombra di dubbio il blog FRAday, che ho deciso di chiamare così perché ogni venerdì lancio un’esperienza diversa, raccontandola attraverso i miei occhi, la mia vita un po’ nomade, i miei scatti fotografici, i miei ricordi più intimi e il mio personale background creativo e culturale.

Non un giorno qualsiasi della settimana, ma un venerdì tutto mio, vissuto e raccontato a modo mio, dedicato di volta in volta ad argomenti e tematiche diverse. Queste sono le storie esperienziali che trovate puntualmente pubblicate all’interno del mio FRAday.

Storie che parlano di arte, design, viaggi, mobilità, sostenibilità che, weekend dopo weekend, stanno coinvolgendo un numero sempre maggiore di utenti.

Tante novità in vista. Stay tuned!

Una di queste riguarda i servizi che ho deciso di offrire a tutte le aziende ed organizzazioni che desiderano migliorare e valorizzare l’esperienza emotiva del marchio attraverso specifiche attività di comunicazione volte a creare o a rafforzare il legame con le persone, coinvolgendole emozionalmente tramite esperienze tangibili, stimolanti e memorabili.

Quindi, se siete curiosi di scoprirli, dovrete continuare a seguire il mio blog, ci conto!

Questo long weekend lo dedico alla mia speciale Community.

Una piccola “tribù” che continua a crescere di settimana in settimana, popolata da sognatori, spiriti liberi, viaggiatori, creativi, autoemotivi, giornalisti, artisti, amici vicini e lontani, ex colleghi, professionisti e imprenditori digitali, ma anche curiosi e perfetti sconosciuti.

Il mio ringraziamento va a tutti voi e all’interesse che mi state quotidianamente dimostrando. Se sono arrivato fino al 13° FRAday il merito è tutto vostro!

Per festeggiare insieme la mia Rinascita Professionale ho pubblicato sui miei canali social la video intervista ai microfoni di StoryTime. Chi è interessato può vederla su Youtube.

Un Magnifico FRAday a tutti!